BIOGRAFIA E OPERE DEL PITTORE E SCULTORE MAURO LAZZERI
Mauro Lazzeri è originario di Livorno e vive all’Elba da oltre 30 anni. Da circa 20 lavora nel suo studio del Forte Inglese. Pittore e scultore, il Lazzeri, ha da sempre respirato l’arte in famiglia nello atelier del nonno restauratore, e fra le opere del bisnonno ritrattista, alcune delle quali decorano le pareti del suo studio. Giunto all’isola per lavorare nella struttura ospedaliera in qualità di tecnico di radiologia, cerca subito un luogo dove espletare la sua arte e lo trova in “Piazzetta Pagliai”, a due passi dalle mitiche “Piazza Padella” e “Via dell’Amore”, dove rimane per circa 10 anni.
La sua è una pittura sostanzialmente figurativa. Le sue opere si inseriscono nella grande tradizione italiana di Annigoni e Vespignani; e sono essenzialmente opere di contenuti, non influenzate dalle correnti dell’arte moderna e , curiosamente, neanche della tradizione livornese post-macchaiola, ne’ tanto meno dal bozzet-tismo di certa pittura toscana.
E’ infatti nei ritratti realizzati con sobrietà e rigore formale che Mauro Lazzeri mette in mostra la sue doti migliori: più che una figura, un volto, ritrae uno stato d’animo. Quindi una pittura di volti, sguardi, ricordi e figure, dai quali e dalle quali emerge questo stato d'animo. Le figure sono studiate soprattutto nell'espressione; il disegno è preciso, sottile, dolce, senza indecisioni. I colori sono prevalentemente pastello, in toni specificatamente chiari ma efficaci, tanto da percepire la consistenza più profonda della persona ritratta. E’ come se fissasse sulla tela l’ultima immagine di una storia che sembra emergere dal passato con rimandi all’infanzia, alla solitudine e anche al dramma.
All'Elba il Lazzeri ha esposto in mostre collettive: ai “Magazzini del sale”, alla “Torre della Linguella”, alla “De Lauger”, e in altrettante strutture del capoluogo e dell’isola, ricevendo ovunque apprezzamenti e gratificanti successi personali.
Come scultore il Lazzeri ha iniziato con lavori in legno. Il sua prima opera risale a quando aveva solo sei anni: un presepe ricavato delle scatole di legno del celebre “Caffé Vecchina”. Molti anni dopo inizia a scol-pire statuette stile Modiglioni e poi volti della tradizione Maya e Pellerossa. Seguono bassorilievi e opere sempre più complesse fino ad arrivare alla grande opera del “Cristo in Croce”: una scultura di tre metri considerate le braccia in croce (l'opera sarà trattata in uno scritto a parte). Tra i lavori più recenti la statuetta della “Madonna delle Rose” del Forte Inglese in marmo di Carrara, che è stata riposta nella sua antica nicchia all'ingresso del forte; e infine “Il Dio Quattrino”: una specie di guerriero in corazza dai due volti, integralmente costruito con materiali di ferro vario, recuperati e rielaborati allo scopo (anche per quest'opera si tratterà in uno scritto a parte).
Nel 2005 Mauro Lazzeri ratifica la sua carriera artistica partecipando alla Biennale d’Arte Internazionale di Firenze inserita dalle Nazioni Unite come partner ufficiale nel loro programma “Incontri di Civiltà”. E’ il primo artista elbano ad esporre in una manifestazione tanto importante, dove ha partecipato con tre opere di discrete dimensioni e grande impegno: “La Giacca”; “Alfredino” e “Il Carretto”.
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