I FIORENTINI CON LE MANI NEL CEMENTO ? ci piancerebbe sapere cosa ne pensa l'assessore regionale Riccardo Conti di questa storia
pubblicato domenica 8 novembre 2009 alle ore 18:33:49
Ce lo diranno le indagini in corso, intanto è possibile fare qualche riflessione da elbani della capitale. I nostri amministratori hanno considerato i colleghi Fiorentini come vestali dell’urbanistica virtuosa. Il Regolamento Urbanistico, Portoferraio, dopo un percorso tormentato fu colà presentato ricevendo applausi
Questo feeling non si spiega solo con il fatto che Portoferraio è la città più fiorentina dopo Firenze, ma anche con l’assidua presenza all’Elba dell’assessore Riccardo Conti, il quale si era messo intesta di salvare l’Elba dal cemento. Una fissa, la sua. Certo non è il solo.
Ma lui aveva anche inventato uno slogan: “ fare da se ma non da soli” che si reggeva su una sua convinzione, spacciata come verità, secondo la quale gli elbani sarebbero portati, per natura, a spargere cemento e la Regione, per vocazione, ad impedirlo
-Certo, il tutto veniva presentato come il diritto di un organo sovraordinato a controllare che le scelte degli enti pubblici periferici si inserissero nei piani previsionali regionali in modo adeguato.
Ma, in realtà, voleva dire che la regine intendeva entrare nel merito delle scelte dei comuni mettendo sotto tutela la loro sovranità. Quindi una prepotenza attraverso l’esercizio di un potere illegittimo.
Ma, detto questo , se questa prepotenza fosse servita, almeno, ad evitare alcuni scempi edilizi e qualche cementificazione, comprese quelle che stanno per arrivare, avremmo scelto il male minore. Se un sindaco, legittimamente e democraticamente produce un disastro, ben venga un’azione anche fuori dalla norme che gli lo impedisca. Chi se ne frega.
Ma, purtroppo, il sospetto , confermato da fatti clamorosi è che il controllo sul territorio, non mirava a proteggerlo ma a gestirlo come una risorsa che produce ricchezza.
La prova è che nei comuni gestiti dalla sinistra dove il controllo, anche attraverso il partito era possibile, le colate di cemento sono aumentate raggiungendo picchi inimmaginabili. Ci sono paesi letteralmente raddoppiati, collinette ricoperte di appartamentini a venti metri dal mare, gigantesche speculazioni in mano a società e cooperative del continente.
Non solo all’Elba, ma in altre zone della Toscana compresa Firenze
Nessuna persona di buon senso al modo avrebbe potuto immaginare o temere che Firenze, per tutto quello che rappresenta nella storia della civiltà, potesse cadere in mano ai cementificatori. Tanto più che era diretta da forze politiche che facevano della difesa dei beni storici e ambientali la loro bandiera.
Ebbene, questi signori non esitavano a mettere a capo dell’urbanistica un imprenditore con fortissimi interessi nel cemento. Vedremo se sarà innocente, ma la scelta è sembrata almeno imprudente
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa Riccardo Conti di questa storia. Se ritiene ancora valida la sua formula, e se rifarebbe ancora quelle levatacce e attraversare il mare per venire all’Elba a controllarci. O se non era più produttivo rimanere a Firenze, o meglio, nelle sezioni del suo partito, o meglio ancora, all’ Assessorato all’Urbanistica del Comune di Firenze. Forse avrebbe potuto evitare questa sciagura, non solo per il suo partito , ma per l’immagine di Firenze nel mondo
Elba 2000
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