A GIOVANNI MUTI di Marcello Meneghin
pubblicato sabato 5 febbraio 2022 alle ore 09:48:52
Giovanni.
Scrivo a te, qui sul tuo Elbanotizie al quale hai dato tutto il tuo cuore e la tua sapienza. Ieri c'è stato all'Elba un bel convegno organizzato dal Comitato per la difesa del Lido e Mola. Hanno partecipato personalità molto preparate ed anche elbani che conoscono bene il problema in questione e cioè la costruzione del dissalatore di Mola.
Sono intervenuto anch'io con la pretesa, assolutamente inadeguata di sostituire una personalità tra quanto di meglio ci sia all'Elba: te stesso Giovanni. Io mi sono sforzato ma ci volevi tu qua con il tuo modo compito di esporre concetti difficili in maniera semplice ma convincente come sapevi fare tu magari aggiungendo qualcuno dei tuoi disegni con i quali dimostrare visivamente ciò che era difficile fare con il discorso.
Io qui vorrei ricordare qualcosina dei nostri ragionamenti riguardanti i lavori di sistemazione dell'Acquedotto. Tu Giovanni quando nel 2002 io, illustre sconosciuto, ho pubblicato su qualche blog elbano un sunto del mio progetto di serbatoio sotterraneo che, a mio mavviso, avrebbe potuto risolvere tutti i problemi, allora non ti conoscevo per nulla. Però sei stato la persona che ha impiegato un attimo a capire i problemi e le risoluzioni. Mi hai chiamato ed All'Hotel Airone abbiamo assieme presentato il mio progetto. Da quel momento io avevo acquistato un amico di quelli grandi talmente grandi da non essere capiti per nulla nelle enormi potenzialità che c'erano in te. Per quello ripeto che ieri sera ci volevi tu al convegno, non io.
Io ricordo qui un piccolo episodio. Allora era appena uscito il progetto di 21 laghetti che avrebbero risolto tutti i problemi idrici elbani. Mi hai detto: ma sai Marcello cosa fanno? Fanno 21 laghetti sparpagliati per l'Elba ma sai che acqua mettono dentro in quei laghetti? Mettono l'acqua dei pozzi per lasciarla li a marcire e poi riproporcela e farla bere a noi. Io sono caduto dalle nuvole ma ho ricevuto da te un disegno dove c'era il laghetto Condotto da costruire poco dopo ed aveva ben leggibile la seguente testuale frase. Il laghetto verrà riempito con l'acqua della dorsale e possibilmente con quella dei pozzi della parte orientale dell'Elba
La nostra azione, di consiglio disinteressato, ha allora continuato a contribuire per rimediare ad errori così colossali da non riuscire a convincere me e te che si trattasse di realtà.
Poi il laghetto dl Condotto è stato costruito ma non è mai stato riempito, come da programma, con l'acqua della dorsale dell'acquedotto e nè con quella dei pozzi, per la sempice ragione che il laghetto non ha tenuta idrica. Ora Giovanni si sta costruendo il dissalatore di Mola del quale abbiamo discusso a lungo io e te. Io tento di darmi da fare ma le cose continuano così e, se il laghetto del Condotto ha fatto spendere un milione e mezzo di euro per nulla , ora si fa peggio perchè si instaura un nuovo sistema di alimentazione idropotabile senza mai aver considerato a fondo cosa significa questo atto rivoluzionario, senza aver considerato le soluzioni alternative ma sommando errori ad errorì come ben ricordi anche tu. Così si pensa che sia conveniente dimenticare l'acqua della pioggia che viene lasciata inutilmente scaricare a mare. si pensa che la produzione continua di 80 l/sec a costi elevatissimi non vada via per la metà in perdite e tutto questo con la motivazione che la gestione dell'acquedotto provvederà con l'operazione (in pratica veramente impossibile all'Elba) di eliminare o ridurre notevolmante l tali perdite. Quella potrtata continua giorno e notte si pensa di metterla non si sà dove visto e considerato che non esistono all'Elba serbatoi in grado di accumularla di notte per usarla il giorno dopo. Infine, colmo dei colmi, si pensa di rimenalizzarla mescolandola con l'acqua salmastra dei pozzi di Mola senza tener conto di cosa significa questo.
Ecco Giovanni io volevo continuare con te quei discorsi che ci facevamo per ore ed ore , discorsi , i tuoi soprattutto, incomparabili per la loro acutezza e la loro applicablità immediata e reale.
Giovanni io volevo proprio approffittare di questa occasione per salutarti così nel nostro solito modo. Ciao Giovanni , grande persona. Ti ricorderò sempre.
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