GIORNALI E COMUNICAZIONE SUGGERIMENTI E UN PO' DI STORIA  di Sergio Bicecci
				pubblicato giovedì 16 settembre 2021 alle ore 08:11:50
 
  
				  
 
 Stiamo vivendo un periodo particolarmente pesante. Pur rendendoci conto della 
 
 gravità dello stesso, senza volerne esasperare gli effetti, alcune cose dovremmo 
 
 averle capite. Da qui una serie di riflessioni, ovviamente opinabili come tutto può 
 
 essere, ma tanto da prenderne debita nota per una serie di considerazioni. Abbiamo 
 
 capito, ad esempio, quanto sarebbe importante una giusta ponderata 
 
 comunicazione in tutte le sue forme, dalla Tv alla carta stampata, dai giornali on line 
 
 ai social. Ognuno di questi Strumenti segue una linea editoriale che può tendere ad 
 
 essere di parte, cioè con un progetto che può essere sociale, politico, provocatorio, 
 
 scandalistico. Siamo stati bombardati quotidianamente di notizie diffuse da decine 
 
 di telegiornali, qualche volta in contrasto fra loro. Notizie anche corrette o smentite 
 
 nel giro di qualche ora. Il tutto condito dalla Carta Stampata, dai Giornali on line, dai 
 
 blog. Dove su questi ultimi tutti ci siamo eletti giornalisti capaci di giudizi tranchant, 
 
 addirittura in forma anonima. Non so se e quanto questa ultima forma sia un modo 
 
 accettabile dove anche la critica dovrebbe dare seguito alla concretezza delle cose. 
 
 Tutto sommato si potrebbe affermare che quanto descritto risponda pienamente a 
 
 quel senso di libertà comunicativa, anche individuale, degna di una società liberale e 
 
 democratica. Fatte queste considerazioni viene da pensare quanto di tutto questo si 
 
 ritrovi nella nostra Isola. Mi sembra che non ci sia proprio niente di sovrapponibile. 
 
 Tutt’altro! L’Elba infatti è scivolata, negli anni, verso un declino comunicativo 
 
 inarrestabile. Prendiamo atto della scomparsa, sia pur lentamente in tempi diversi 
 
 anche lunghi, di ben 3 testate giornalistiche: “l’Isola” dei fratelli Cucca, curava molto 
 
 lo sport così come importanti interviste, il “Corriere elbano” quindicinale , con 
 
 Leonida Foresi che ci raccontava i fatti salienti di tutti i Comuni dell’Elba, la politica, 
 
 le iniziative locali, lo sport, la cronaca, le feste familiari, i decessi insomma tutta una 
 
 serie di comunicazioni aggiornate che davano la sensazione di essere, noi elbani, una 
 
 grande famiglia. Seguì un secondo Editore con una impronta più socio-politica, ma 
 
 comunque erede di quella tradizione. Per il ricco patrimonio di archivio, consultare 
 
 ad esempio “Mucchio Selvaggio”. Che dire di “Elba Notizie” e del suo Direttore, 
 
 recentemente deceduto, una mente non comune, uomo di grande sensibilità 
 
 umana, solitario per scelta, dedito alla riflessione, da cui spesso scaturivano 
 
 previsioni avveratesi negli anni. Il Monello (Giovanni Muti) era un uomo di sinistra 
 
 che avversava la sinistra. Anche qui un enorme archivio di cose riguardanti la nostra 
 
 Isola. Non ultima da non dimenticare “Tele Tirreno Elba” Piccola Tv Locale con 
 
 telegiornali, sport, politica. Sorge una domanda: è possibile che nessun privato, 
 
 gruppo imprenditoriale, Associazione siano interessati ad avere una Testata 
 
 giornalistica, anche soltanto per rappresentare i propri interessi o meglio ancora 
 
 come voce dell’Elba? Oggi è soltanto grazie all’accoglienza di “Elba Report” e 
 
 “Tirreno Elba news” nonché “Camminando” dove impera pur con corretti quesiti il 
 
 disatteso anonimato che si riesce a tener viva l’attenzione sulle cose elbane. Come 
 
 asserivo I tre giornali erano seguiti da un’ampia gamma di pubblico, coprivano 
 
 interessi diversi quali che fossero. E’ venuto meno quello stimolo provocatorio che 
 
 chiede risposte, in particolare dalle Pubbliche Amministrazioni, verso le quali una 
 
 buona parte di cittadini adesso si sta domandando, ad esempio, che cosa mai 
 
 succeda nelle segrete Stanze dei Comuni, così poveri di comunicati. Eppure nessuno 
 
 sembra rendersene conto. Mancano forse teste pensanti? Non mi sembra che 
 
 queste mie considerazioni siano di poco conto, anzi ritengo che siano segnali anche 
 
 di importante scadimento culturale che, temo, avranno conseguenze, ai posteri 
 
    
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