I CARABINIERI DI RIO E IL “BOMBAROLO” di Ivano Arrighi
pubblicato giovedì 28 febbraio 2019 alle ore 19:34:36
Ciao Giova'. ti aggiungo un aneddoto molto più vecchio e che mi sembra carino.
Sui Carabinieri in a Rio Marina.
Ai primi del '900 c'era un Riese che aveva la casa anche in Capo d'Arco, oltre che a Rio nell'Elba.
Minatore (proprio da ... mina) non aveva difficoltà a procurarsi gli esplosivi.
La misera paga di allora spingeva molti ad arrangiarsi, anche oltre al duro lavoro di miniera e di campagna e così ogni tanto scendeva da Capo d'Arco giù per la valle del Ghiozzo, fino all'isolotto di Ortano e faceva l'aspetto agli sciami di pesce (allora molto abbondante) che passavano sotto la punta dell'Isolotto.
Avvistato il pesce, ... accendeva la miccia e ... BUUUM!
Poi si buttava giù a ... "capallonge" nell'acqua e raccoglieva il pesce morto e "aggallato" dentro la camicia annodata in vita. Le esplosioni naturalmente mettevano in all'erta le guardie reali di stanza a Rio Marina che arrivavano spesso con la Piro barca di dotazione. L'uomo, con calma (era il suo carattere; un tipo sornione, tranquillo però di quelli che erano ... calmi all'ira) raccoglieva il pesce, e aspettava che le guardie reali fossero bene in vista, ben oltre la punta della Madonnella, poi sceglieva i due pesci più grossi e prendendoli per la coda, uno per mano agitandoli nella direzione della barca gridava: Eh, ... camberraaa' ... ne pigliate voi di questi? E poi rapidamente si buttava nel bosco verso Capo d'Arco e spariva alla vista, lasciando le guardie con un palmo di naso!
Finché un bel giorno, intanto che lui faceva l'aspetto al pesce, le guardie fecero l'aspetto a lui nascosti dentro al bosco.
Tirate le saponette di tritolo, raccolto il pesce, sbeffeggiate le guardie con il solito rito, si buttò nel bosco e ... cadde nelle braccia di quelli che nascosti lo aspettavano a terra.
E' finita qui la storia?
No, perché intanto che le guardie lo portavano a Rio, una davanti, una dietro e altre due ai fianchi che lo tenevano per le braccia, giunti in prossimità di un folto macchione, Adalgiso Alessi, così si chiamava mio nonno, si divincolò, ... lasciò la giacchetta nelle mani dei due carabinieri reali che lo tenevano, si buttò a rotta di collo giù e dentro le "mucchie", le scope e le ginestre e sparì per sentieri che solo lui conosceva, beffando ancora una volta i carabinieri di allora.
Non ci furono conseguenze, così mi venne raccontato.
Molti anni dopo, a metà degli anni '70 andammo, io e Renzo Alessi a fare pesca subacquea sotto il Cantinone all'interno del comprensorio di Capo d'Arco. Dopo poco arrivò il capo delle Guardie, il Carmignani, un uomo già anziano forse oltre i 70 anni che non poteva permettere ad estranei di accedere a quell'area, ma capito che noi avevamo terreni confinanti con quelli del comprensorio iniziò a conversare con noi.
Fu così che scoprimmo che spesso andava a pesca con mio nonno ... e che nonno Adalgiso, uomo mite, calmo, era chiamato, almeno da lui, ... "il bombarolo!"
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