COME DIFENDERSI DALLE “STRONZATE”SENZA ANDARE IN CRISI
di G. Muti
pubblicato domenica 24 giugno 2018 alle ore 11:53:02
Quando, di fronte ad un fatto diciamo: questo non mi va giù. Vogliamo dire che non ci piace e che, se fosse un pasto non lo mangeremmo mai. Ma quando una situazione ci costringe a farlo, allora diciamo di avere “ ingoiato un boccone amaro , e che non riusciamo a digerirlo” .
Quando una situazione sgradevole , che sentiamo di non poter accettare, ci fa pensare ad un cibo immangiabile, è segno che dentro di noi, è entrato in allarme un istinto primordiale. L’impulso naturale dell’uomo si avvicinava al cibo con prudenza, come l’ animale prova da una serie di elementi, se è mangiabile o pericoloso. Un istinto infallibile che si è trasformato nei secoli, ma che è una garanzia per la nostra sopravvivenza.
Purtroppo, nella vita, quando si presentano queste situazioni, non si tratta di bocconi amari che potremmo semplicemente liberarcene sputandoli, ma di qualcosa di impalpabile che entra dentro di noi e che si agita creando confusione, inquietudine, rabbia e, a volte, ci fa sentire soli e indifesi. Un qualcosa che sporca i cieli limpidi della nostra serenità, e il toscano colto chiama STRONZATA.
Non si tratta solo di qualcosa che non condividiamo e riteniamo un errore. Ma di qualcosa di più complesso che rimanda a carenze culturali, o peggio, che deriva da una cultura che offende, in un solo colpo, il valori nei quali crediamo sia la nostra visione del mondo. E pur non essendo, a volte, il prodotto di cattiveria, egoismo od altro, può incidere negativamente sul nostro stato d’animo e condizionare il nostro comportamento.
Fortunatamente il nostro organismo può attivare un meccanismo di autodifesa, come fa l ’intestino contro i cibi indigeribili. Il problema nasce quando questo meccanismo entra in crisi per troppo lavoro. Purtroppo, negli ultimi anni, il fenomeno si è aggravato e sta diventando un grave problema sociale.
Parlo di questo perché anch’io ho dovuto fronteggiare in uno solo giorno 3 stronzate una più grossa dell’altra: le cito in modo telegrafico per non entrare in crisi.
Prima . Una gigantesca ruota dentata simbolo del “Rotary Club” istallata sul porto in modo che sia la prima cosa che vede chi scende dalle navi, come se la Città Medicea potesse identificarsi con il simbolo del “Rotary”. Seconda. Ad Oriana Fallaci, che odiava gli islamici perché li riteneva pericolosi e fanatici fino ad essere pronti alla morte, gli è stata intitolata una piazza al canto “Stringiamci a coorte! Siam pronti alla morte... ripetuto ben 5 volte.
Terza. A qualche metro dalla Porta Medicea, importane simbolo rinascimentale, sono stati inseriti sulle soglie delle finestre di un ex banca degli aculei DISSUASORI, non contro i piccioni ma contro i bambini che ci si arrampicavano, evidentemente visti come degli animali. (Va beh! Trump, dopo averli strappati dalle braccia delle madri li ha messi addirittura nelle gabbie...quindi non esageriamo).
Naturalmente, la stronzata è una percezione. Infatti nasce da una valutazione personale. Non posso escludere che, scrivendo questo pezzo, di averne fatta una bella grossa. Beh. a questo punto, mi piacerebbe che qualcuno me lo confermasse e mi dicesse perché, e , se lo sa, com’ è possibile difendersi dalla stronzate senza far danni?
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