CLAUDIO DE SANTI: “ECONOMIA O MORTI? HANNO GIÀ SCELTO: ECONOMIA! IO NON SONO D’ACCORDO!”

D. Vorrei ritornare sulla intervista che le ho fatto il 3 gennaio scorso per due motivi, uno l’interesse che ha avuto in lettura sulla nostra testata, due per i complimenti che ci sono giunti.     

R. La ringrazio e ne sono onorato; qualche complimento, assolutamente immeritato, è giunto anche a me direttamente.               

D. Sono anche andato a vedere sul suo profilo Facebook di sei giorni fa. Lei ha riportato una necessità di organizzazione vaccinale di 300.000 persone al giorno, ma come ha fatto? Oggi l’ ex ministro della sanità Lorenzin ha citato lo stesso identico numero.                              

R. Ho letto i numeri di previsione consegna vaccini sul sito ministeriale al 30 giugno di 85 milioni di vaccini, che corrispondono a circa 43 milioni di milioni di vaccinati. E sono pochi, anche se alcuni di questi vaccini prevedono una sola dose ma sono numeri marginali a quello principale che prevede la dose di richiamo. E’ già questo un risultato buono, purtroppo ci arriveremo solo al 30 giugno ed è tardi, tardissimo. 

D. E allora che soluzione vede?                    

R. Purtroppo siamo vincolati alle nostre precauzioni e non abbiamo percorso la strada per esempio degli israeliani, abituati alla guerra, che hanno già vaccinato 2 milioni di persone su 9 milioni di abitanti , dato superiore al 20 percento della popolazione e che oltretutto hanno reso un grande servizio, insieme agli Inglesi per la verità, perché di fatto stanno facendo da cavie su un vaccino debolmente testato.    

D. Secondo lei dove arriveremo e come? 

R. Salvo altre variabili non preventivabili i numeri ci danno una previsione di circa altri 30.000 morti prima di arrivare ad un buon punto e ad una riduzione molto forte della pandemia. Salvo anticipazioni coraggiose dell’Ema e dell’Aifa e salvo inaspettati produttivi del vaccino stesso.      

D. Lei nei giorni scorsi ha anche parlato di organizzazione vaccinale...                    

    R. Si, questa è affidata alla nostra organizzazione e alla gestione politica. Attualmente è di 70.000 vaccinazioni al giorno e dovremo più che quadruplicarla. Dovremo lavorare bene nei prossimi giorni. Io credo siano necessari i medici di base che quasi da soli potrebbero colmare la differenza necessaria. In più gli istituti privati che potrebbero essere convenzionati.            

D.E questo potrebbe essere sufficiente?                 

R. Si questi sarebbero più che sufficienti in aggiunta alle strutture ospedaliere già ad oggi attive.                    

D. E i gazebo con la margherita?                

R. Propaganda, forma, non sostanza.     Il governo Conte – Casalino ha vissuto solo di questo.                    

D. E con questi numeri, sia pure entro giugno ne veniamo a capo della pandemia?                  

R. No, a mio avviso  abbiamo altri problemi da superare…                     

 D. Quali?                            

R. Conoscere la durata dei vaccini e la possibilità di ritorno se non vacciniamo presto anche nei paesi meno sviluppati. L’Africa per esempio può essere vaccinata con l’aiuto occidentale ma anche cinese, ma c’è ancora un ma...           

D. Quale difficoltà vede ancora?               

R. Il costo dei vaccini attuali quali Moderna e Pfizer sono molto alti. Pfizer poi e’ di difficile gestione in certe zone del mondo. Ma dovremo agire necessariamente anche li’ per debellare nel mondo la pandemia. In primis per un motivo etico ovviamente. Poi se non riuscissimo a farlo, in un mondo così globalizzato, ci sarebbe un probabile ritorno per tutti.                

    D. Lei snocciola questi numeri con una velocità impressionante. Come fa?                        

R. Prima cosa leggo molto sull’argomento per ovvio interesse, poi ricordo bene i numeri e poi forse anche perché ho una infarinatura statistica di base per la laurea in estimo che ho conseguito alla facoltà di Architettura.

D. Lei ha paura?          

R. Chi non la ha, ha una buona dose di irrazionalita’. Per assurdo, anzi non tanto assurdo, ho “paura crescente” man mano che  passa il tempo visto che questo secondo lockdown , che non cesserà fino a che non avremo alta percentuale di vaccinati , è molto peggiore in numeri del primo. E molti non hanno più quelle attenzioni che avevano all’inizio. Per fare un paragone lei ricorda quando andava a scuola quale era l’ora più difficile per la sua concentrazione? Era la penultima o l’ultima e dell’ora di ogni singola lezione erano gli ultimi 10 minuti. È provato che il livello di attenzione crolla rispetto all’inizio. La tecnica valida di un docente è dire le cose importanti nei primi 15 minuti.           

D. E quindi ora lei giudica che siamo meno attenti?              

R. Sicuramente si. Siamo stanchi, quasi votati ad un autolesionismo pur di riacquistare le nostre libertà, la convivialita’, il contatto. Ma questo è molto pericoloso. Il livello di attenzione e’ crollato, lo vedo nella vita di tutti i giorni sia nelle relazioni parentali che nel mondo del lavoro.

D. E allora come si potrebbero risparmiare quelle vite che lei prima ha citato e che mi hanno impressionato?         

R. La domanda, mi scusi, e’ quasi irricevibile per uno come me che non ha esperienza di virologo, e la risposta è terribilmente complicata, quasi irrisolvibile. Ma non mi voglio sottrarre: un lockdown molto più stringente almeno per il prossimo mese e accelererei per quanto possibile l’autorizzazione di uso di altri vaccini come hanno fatto gli Inglesi. Smaltendoli tutti in pochi giorni da quando vengono forniti. Anche 10 giorni fanno la differenza.                      

D. Quindi due cose, la prima per la politica e la seconda per...                

R. Anche la seconda per la politica... stimolo per l’Ema a fare presto, anzi subito, la prima invece irrealizzabile per decisione politica perché non ha più “ristori” da dare in Italia e non farà mai un nuovo pesante lockdown. Economia o morti? Hanno già scelto: economia! Io non sono d’accordo!

D.E come farebbe per  arginare la situazione economica?

R. Abbiamo passato una crisi pesante dal 2008 che proprio perché lunga e’ stata irrecuperata . Questa della pandemia, se cesserà nell’anno 2021 senza grandi ulteriori strascichi, può far prevedere un recupero del PIL già del 5/6% nel 2022. Ci sarà una nuova gioia di vivere e tanto attivismo. Vedo positivo per il futuro. Forza e bellezza saranno le componenti essenziali di una nuova era. Unite ad un nuovo modo di guardarci con maggiore fiducia negli occhi proprio perché tutta l’umanità si sarà salvata collaborando