IL SINDACO DI PORTOFERRAIO ZINI RISPONDE ALL' EX SINDACO ED EX ASSESSORE DE SANTI SUL DEGRADO DEL PALAZZO COPPEDE'
pubblicato martedì 19 novembre 2019 alle ore 14:33:14
Il palazzo Coppedè è davvero un problema serio per la città.Lo è per gli aspetti di recupero storico ed edilizio dell’immobile e lo è anche per gli aspetti di degrado sociale che in esso purtroppo si evidenziano. Ci meraviglia un po’ quindi che l’ex sindaco ed ex assessore esterno Claudio De Santi abbia esternato recentemente alcune considerazioni piuttosto contraddittorie. Afferma che l’intervento un po’ spettacolare fatto a fine mandato della precedente amministrazione insieme all’allora Sindaco Ferrari aveva l’intenzione di porre il problema all’attenzione dell’opinione pubblica e (sic!) alla nuova amministrazione che di lì a poco sarebbe subentrata per affrontarlo con decisione.
E, ancora, sostiene che siccome la nuova amministrazione è di sinistra difficilmente questo accadrà. Strano modo di raccontare la storia.
La domanda sorge spontanea: ma perché non ci ha pensato lui e l’Amministrazione Ferrari durante tutta la precedente consiliatura? Suo compito e quello dell’Amministrazione di cui ha fatto parte era di produrre atti o iniziative finalizzate a superare lo stato di degrado e non segnalarlo a chi sarebbe venuto dopo. Concordiamo tuttavia che la situazione è molto complessa, che intervenire su quell’immobile è complicato, che per superare le sacche di degrado sociale che vi sono all’interno necessita un grande lavoro e impegno del comune, dei servizi sociali, delle Forze dell’Ordine, del volontariato cittadino. Peraltro, ciò che succede al Coppedè non è un fatto isolato. Ci sono altri luoghi su cui l’attenzione è alta e costante.
Abbiamo iniziato ad aprire un tavolo di confronto e di collaborazione con tutti i soggetti coinvolti per cercare di costruire risposte risolute ma anche fortemente solidali. Si perché vede Dott. De Santi, anche se la nostra non è propriamente un’amministrazione di sinistra come lei la intende, questo è il solo modo e il solo metodo che conosciamo per governare la cosa pubblica.
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