Nell’ultimo comunicato dell’ASA , dove si chiede prudenza nell’uso dell’acqua c’è questa frase:
“Osserviamo che il dissalatore di Mola, oltre a garantire una produzione puntuale estiva integrativa, a garanzia anche di eventuali guasti sulle altre linee di produzione, pozzi e, in modo minore, sorgenti, sarebbe stato utile per risparmiare la risorsa idrica autoctona disponibile nelle falde dell’isola, con ulteriori vantaggi in questo periodo.”
Meneghin è intervenuto spiegando che con questa frase si indica “. . . la chiusura de pozzi durante l’inverno allo scopo di rimpinguare la falda e renderla quindi disponibile durante l’estate”
Maneghin chiarisce che “ se si agisse così, si otterrebbe esattamente l’effetto contrario in quanto il modo per mantenere efficienti al massimo i pozzi che pescano nelle falde artesiane è uno ed uno soltanto e che può essere cosi definito: mantenere i pozzi per 24 0re al giorno e per 365 giorni all’anno, assolutamente ad una portata il più costante possibile .
A questo punto, come ha fatto altre volte in passato, spiega tecnicamente perché. E sono tutte verità che, come è avvenuto in passato, nessuno cercherà di controbattere
Meneghin son più di 20 anni che , dopo aver fatto il progetto della Galleria Serbatoio sotto Monte Capanne, continua ad intervenire su questo problema e sempre anticipando tutti gli errori che i tecnici dell’ASA hanno commesso. Si pensi al primo dissalatore di Marciana Marina, ai 21 laghetti e al disastro del Laghetto del Condotto costruito senza un sistema di impermeabilizzazione.
Di fronte a questi fatti, la cosa più semplice per chi legge è pensare questi tecnici siano poco preparati. Ma a qualcuno che ha sollevato questo tema su “Camminando” la risposta è arrivata proporio da Meneghin. Ed è stata un risposta veramente sorprendente. I tecnici di Livorno - dice - sono professionalmente preparati e, in continente, hanno fatto cose importanti.
Ecco come lo spiega
“. . . sono esperti che capiscono molto bene le cose. La motivazione è un’altra. Io alcuni anni or sono stato ospitato da loro e posso dirle che ho trovato gente molto preparata che mi ha descritto e mostrato opere acquedottistiche molto belle e funzionali.
Agli stessi esperti io ho spiegato, con aiuto di una presentazione al PC il mio progetto. Quindi non si può dire nemmeno che abbiano le orecchie chiuse.
Oltre a questo io tempo addietro ho spedito loro una copia della rivista “Gallerie e grandi opere sotterranee” di cui era direttore il Ministro Lunardi che era ed è riconosciuto come Mago delle gallerie ed ivi era riportato interamente il mio progetto del grande serbatoio-galleria elbano .
Io credo che detta rivista sia ancora presente nella loro biblioteca. Il fatto è che, per una strana coincidenza, l’Elba assomiglia molto a Venezia, la città dove vivo io, Ebbene mentre si fanno grandi cose fuori di Venezia , all’interno di questa meraviglia nota in tutto il mondo, si costruiscono grandi opere con molti errori.
Io non starò ad elencarle questi errori di Venezia perché sono noti a tutti. Qui sembra che la grande bellezza del posto rapisca i protagonisti portandoli troppo spesso fuori dalla realtà. Io non vorrei che, a parità di bellezza, anche l’Elba fosse interessata allo stesso fenomeno”.
Un bell’esempio di come sia ancora possibile confrontarsi in modo civile senza bisogno di allusioni, insinuazione, offese come avviene spesso oggi nelle polemiche. Per lui, sono persone oneste professionalmente preparate, ma che commettono degli errori.
Attribuire, poi, questi continui errori alla distrazione dovuta alla bellezza dell’Elba che, come quella di Venezia, porta fuori strada, è una motivazione di una finezza notevole . E’ come uscire dai pozzi, dalle falde sotterrane, dalle rene umide, dalle pozzanghere e sollevarsi nel cielo luminoso del linguaggio letterario. Un linguaggio , è vero, che non da certezze, ma che da segnali confortanti di civiltà.
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