DEMOCRAZIA: IL SINDACO IN COMUNE E IL CITTADINO ROMPIPALLE
pubblicato domenica 10 giugno 2018 alle ore 11:18:21
Sono stato chiamato, sul “Blog di Rio” ad dire qualcosa sulle elezioni riesi. Purtroppo ho visto con ritardo i due post. E adesso non posso più dire tutto quello che potevo, altrimenti infrangerei la legge . Uno di questi post sollevava il problema della presenza costante del sindaco nel palazzo comunale . Questa necessità è talmente evidente che non è neanche il caso di sottolinearla.
Io credo che il nostro sistema democratico trovi nel rapporto diretto sindaco cittadino una delle sue forme più concrete in cui il principio di democrazia si realizzia in modo perfetto. Siccome non posso andare oltre, vi racconterò una scenetta di molti anni fa quando ero responsabile di Cosmo Radio e canale 45 tv . che avevano la sede al Forte inglese. Interpreti delle gustosa scenetta il sottoscritto “ il Monello” e il sindaco Giovanni Fratini
Una mattina, avendo un problema, vado in comune per parlare con il sindaco. Salgo al primo piano e per le scale incontro un impiegato. Gli chiedo:
Lui c’è?
Si , c’è ma è un momentaccio
Continuo a salire, entro nella sala del Consiglio Comunale,faccio il piccolo corridoio e mi fermo un attimo davanti alla porta dell’ufficio del Sindaco, da dove arrivavano voci agitate.
Dopo un po’ busso, apro e faccio capolino
La discussione si interrompe . Le due persone sedute alla scrivania si voltano a guardarmi e il sindaco ,appena mi vede, allarga le braccia e con una voce da chi ormai si è rassegnato dice:
Mi sono chiesto più volte perché ricordi questa scenetta cosi nitidamente. L’unica risposta che mi posso dare e che, per me , rappresenta , in modo chiarissimo , quello che dovrebbe essere il rapporto tra il sindaco e cittadino: semplice diretto.
Certo perché la scenetta funzioni ci vogliono due cose: il sindaco deve essere un democratico e deve stare in comune . Funzionerebbe se non fosse del livello del Fratini.
Ma se avessi aperto la porta e un’impiegata mi avesse detto che “ Il dottor Fratini è a Roma e viene la settimana prossima . . . se vuole le prendo un appuntamento”, la scenetta sarebbe stata impossibile” e quell’esempio diretto e rapido dell’esercizio della democrazia non poteva esserci. Avrei sceso le scale senza che nessuno mi avesse detto che ero un rompipalle , ma anche senza aver combinato nulla, perché il mio sindaco era altrove. Magari a fare un altro lavoro.
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