LAGHETTI POZZANGHERA E DISSALATORI DELL'ELBA di Marcello Meneghin
pubblicato domenica 19 febbraio 2017 alle ore 08:35:55
Sig. Semeraro
Per dimostrare nel giusto modo quanto è valida la sua riflessione ci sarebbe una moltitudine di fatti che vanno prima di tutto dall’autonomia idrica necessaria per l’Elba per finire all’unico modo possibile per realizzarla e che consiste soltanto nel raccogliere l’acqua del cielo che è riuscita più volte perfino ad allagarvi. Tutto il resto è semplicemente privo di fondamento tecnico-economico e di logica.
Per brevità mi limito ad una sola considerazione riguardante il dissalatore i cui lavori inizieranno tra breve. Prima di tutto si tratta di una apparecchiatura complessa e costosa che viene adottata solo dove non piove mai o pochissimo, e questo non è certamente il caso dell’Elba. Ma poi, come sui fa a parlare di dissalatore senza mai nominare un accessorio senza il quale il dissalatore non serve a nulla. Infatti esso funziona a dovere quando gli si fa produrre una portata continua per 365 giorni l’anno ( nel caso specifico 80 l/sec) e, per soddisfare una richiesta variabilissima come quella elbana, gli occorre quell’accessorio che si chiama grande serbatoio di accumulo in grado di immagazzinare la sua portata continua per poter coprire poi i consumi di punta. Lo ripeto : come si fa a costruire il dissalatore senza serbatoio? Eppure non se ne parla mai così come non si parla più dei laghetti falliti.
E vado oltre. Se è necessario un grande serbatoio affinchè funzioni il dissalatore, perché non impiegare i soldi per fare solo e soltanto tale serbatoio e poi riempirlo con l’acqua che c’è già? Mettendo insieme i fondi a suo tempo impiegati per il trasporto acqua con le bettoline, quelli spesi per progettazioni e realizzazioni inutili come quella pozzanghera cui lei si riferisce, ed aggiungendo la cifra colossale per il dissalatore, con tutti questi soldi si sarebbe potuto costruire un serbatoio sotterraneo enorme atto ad immagazzinare molta di quell’acqua che discende abbondante dai fossi del Capanne risolvendo da tempo le attuali carenze e soprattutto dando inizio all’opera atta a realizzare tra qualche anno la completa autonomia idrica all’Elba. Invece non se ne pone alcuna premessa ma, come del resto in tutta Italia, si fanno solo opere per rincorrere l’emergenza, per risolvere solo problemi contingenti e spesso sbagliando di grosso come ha giustamente lei rilevato nel suo intervento
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