HO LETTO E RILETTO LA LEGGE DI RIFORMA.VI SPIEGO PERCHE’ VOTERO’ SI
di Giovanni Fratini
pubblicato giovedì 1 dicembre 2016 alle ore 23:56:46
Siamo dunque arrivati alla conclusione di questa infuocata campagna referendaria. Il 4 dicembre andrò a votare e con convinzione voterò SI’.
Ho letto e riletto la legge di riforma e mi sono sempre più convinto che questa può essere la volta buona. Dopo tanti anni, più di trenta, di falliti tentativi, finalmente qualcosa si è mosso e nel senso giusto. Con la riforma, se approvata, non ci sarà alcun pericolo per la democrazia, anzi le istituzioni democratiche, a cominciare dal Parlamento, avranno una più incisiva capacità di agire.
Mi sta bene il Senato come Assemblea rappresentativa delle Istituzioni locali ( Regioni e Comuni). E mi sta bene che siano mandati a casa 315 Senatori che per quasi 70 anni hanno beneficiato di laute indennità per fare le stesse cose dei Deputati. Se in ogni Comune avessimo non uno ma due Consigli comunali o in ogni Regione due Consigli regionali, con personale ed Uffici diversi che preparano, separatamente, i medesimi atti di loro competenza, che senso avrebbe? Non avremmo un rallentamento dei tempi della azione amministrativa e uno spreco di danaro pubblico? Eppure dal 1948 ad oggi, a livello nazionale, ci siamo permessi di avere due Assemblee, con Uffici e personale propri e di mantenere in piedi un Senato come inutile e costosa fotocopia della Camera.
Condivido la attribuzione allo Stato di una competenza esclusiva in materie che non possono considerarsi di interesse regionale, ma che hanno una chiara rilevanza strategica per tutto per il Paese ( come la produzione e la distribuzione dell’energia, le grandi reti di trasporto, i porti e gli aeroporti) e del potere di fissare disposizioni generali e vincolanti per tutte le Regioni, in settori di primaria importanza come la sanità , le politiche sociali, il turismo, la protezione civile o la tutela dell’ambiente, onde evitare che il Paese viaggi con velocità diverse. Che, ad esempio, nei servizi sanitari continuino ad esserci Regioni di serie A e di serie B.
Voterò SI’ perché sono mantenuti e talora rafforzati gli istituti di democrazia diretta: il referendum confermativo per le modifiche alla Costituzione o quello abrogativo che ci può consentire di cancellare una brutta legge; la possibilità per i cittadini di presentare proposte di legge che dovranno essere esaminate dal Parlamento in tempi certi; il referendum “propositivo e di indirizzo” che consentirà al “popolo sovrano” di partecipare alla determinazione delle politiche nazionali. Ed ancora perché, contrariamente alla riforma Berlusconi del 2005, al Presidente del Consiglio non vengono riconosciuti super-poteri. Gli articoli della Costituzione che riguardano il Governo sono gli stessi che furono scritti ed approvati dalla Assemblea costituente.
Lo schieramento molto “variopinto” favorevole al NO oggi è molto compatto. I suoi esponenti affermano che, subito dopo la loro vittoria, si potrà lavorare per un nuovo progetto di riforma e per una diversa legge elettorale. Ma dopo la vittoria, dopo aver “demolito”, avranno la medesima compattezza per costruire qualcosa? Per proporre progetti alternativi? Non lo credo affatto. Dopo il 5 dicembre, con la vittoria del NO, vedo solo il “nulla”, la confusione, il caos, un periodo lungo di instabilità politica con gravi conseguenze per l’economia del Paese.
Mi auguro dunque che il 4 dicembre vinca il SI’. Se non dovesse vincere, per carità, non mi strapperò i capelli. Rimarrò in attesa di un miracolo. Di un progetto di revisione della Costituzione “confezionato” da una ennesima Commissione bicamerale presieduta magari da D’Alema, in accordo con Berlusconi e condiviso da Salvini, dalla Meloni, da Grillo, da SEL/ Sinistra italiana e dall’ala sinistra del Partito Democratico con un Bersani, tutto soddisfatto, per non aver “lasciato il monopolio del NO alla destra/populista” e che ci spiegherà, finalmente, cosa con questo intendeva dire.
Giovanni Fratini
|