LE POESIE DI PAOLO SPAGNOLI
pubblicato lunedì 22 agosto 2016 alle ore 10:51:23
Queste poesie di Paolo Spagnoli furono pubblicate nella rivista culturale “COSMOPOLI” del Dicembre 1993. Si trattava di una rivista di una trentina di pagine che raccontava la realtà esistente all’interno del Forte Inglese: la Radio, i giornalisti, i pittori, gli scultori e gli scrittori. Insomma una realtà molto complessa e vivace poco conosciuta all’esterno. Rileggendo queste poesie oggi, non abbiamo ritoccato il commento di oltre venti anni fa: il tempo cambia tutto ma non cambia la poesia ne' il modo di percepirla. Quando si tratta di poesia vera.
L’immagine di copertina, un quadro di Rocco Corisi
“LE POESIOLE” DI PAOLO SPAGNOLI
“Le Poesiole", così intitola un libricino Paolo Spagnoli, ha girato per diversi anni negli studi dei pittori del Forte lnglese. Volevamo realizzare un progetto che ritenevamo interessante: tentare di illustrare alcune poesie contenute in questo libricino che l’autore pubblico, con grande pudore. Ma e possibile illustrare la poesia? Certo che no! Pero il pittore potrebbe creare immagini suggerite dalla poesia, cosi come potrebbe fare ascoltando musica. Vi sono stati degli artisti celebri che hanno tradotto la musica di Bach in immagini astratte. I versi dello Spagnoli, è stato notato, sono immagini sintetizzate in macchie di colore, che si sovrappongono, si contrappongono creando contrasti e trasparenze di sorprendente semplicità e purezza.
Al di la’ dei risultati che si potrebbero ottenere, sarebbe comunque un esercizio molto utile. Si sarebbe costretti a togliersi di dosso tutte le incrostazioni culturali, le velleità inconfessate e ritornare da soli ed indifesi davanti al colore cosi come dice lo Spagnoli: due canarini sono due macchie gialle e celesti, filtrate attraverso le righe viola della gabbia. Tutto più semplice e per questo più diretto e difficile.
E poi una cosa utile non solo per i pittori: una riflessione sulle misteriose relazioni tra le cose viventi. Se e vero quello che diceva Paul Valery, che la sua rosa avvizziva quando gli voltava le spalle e lui si commoveva, sarà anche vero quello che dice Spagnoli: “Quando la sera il fiore avvizzisce anche il canino strilla e guaisce”.
I CANARNI
Ho due canarini in una gabbia
Di fil di ferro di color viola
Hanno le penne celesti un poco e gialle.
Cantano cantano sempre a squarciagola.
Li ho visti stamani appisolati
L’uno accanto dell’altro un poco chini,
Parevano buffoletti affusolati
Piccoli e belli i mie canarini
IL CAGNOLINO
Nei mio orticello
C’e un cagnolino
Guaisce e strilla
Come url bambino,
Quando qualcuno
Gli fa le carezze
Muove la coda
E strizza le orecchie.
Vicino alla cuccia
Del cagnolino
Sta dirimpetto
Un bel fiorellino,
Quando di sera
ll fiore avvizzisce
Anche il canino
Strilla e guaisce
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