FUSIONE RIESE E LEGGE REALACCI SUI PICCOLI COMUNI di Lelio Giannoni
pubblicato lunedì 2 ottobre 2017 alle ore 23:42:55
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Recentemente è stata varata dal Parlamento la cosiddetta legge Realacci che riguarda prevalente i comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica; comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo e in base al loro indice di ruralità. Nello specifico, la legge propone misure per favorire la diffusione della banda larga, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta, semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente. E per far fronte alle suddette finalità, il provvedimento di legge stanzia la somma di 100 milioni di € in 6 anni che equivalgono a 16,6 milioni l’anno che divisi per i 5567 piccoli comuni, fa 2.993 € annui per comune (ci si paga sì e no un operaio per un mese) . Se poi si pensa che il solo comune di Rio nell’Elba, in base alla sentenza della Corte dei conti, deve accantonare nei conti vincolati ben 2.500.000 di € in tre anni, ci rendiamo conto di quale potrebbe essere l’apporto concreto di questa legge nella soluzione dei nostri problemi.
Non v’è dubbio che questo provvedimento rappresenti un timido interesse dello Stato verso i piccoli comuni (in particolare quelli nati da fusione) ma soprattutto per quelli montani posti i aree isolate e disagiate,prive di servizi e vie di comunicazione, e con poche decine o centinaia di abitanti. Non so quale incidenza economica potrà avere per i comuni posti in un isola interessata da un turismo ricco ed evoluto come l’Elba.
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