I DUE GRANDI DIRITTI NEGATI AGLI ELBANI. ACQUA e SANITA'
pubblicato venerdì 14 aprile 2017 alle ore 23:51:56
Quando vengono a mancare nella sua pienezza questi due diritti fondamentali si è oppressi o prigionieri.
Oggi parliamo del I° diritto: ACQUA.
Non tanti anni fa l'acqua e l'acquedotto all'Elba erano gestiti dalla Comunità Montana ente pubblico (perché l'acqua deve essere pubblica) e pur con grandi difficoltà politiche l'Ente riusciva a garantire una buona acqua e nella quantità sufficiente al fabbisogno invernale e estivo quando la richiesta era esponenziale. Nei periodi di maggiore siccità si ricorreva a trivellare nuovi pozzi (ora dismessi perché Val di Cornia dipendenti) perché in alcune zone dell'isola basta piantare un paletto che sgorga acqua.
Poi per problemi politici e di opportunità la gestione è passata a una società per azioni (ASA) che doveva "svecchiare" le tubature della dorsale idrica e conservare, previa accurata manutenzione, la condotta sottomarina con l'unico scopo di garantire negli anni a venire un'acqua sempre più pura e in quantità sufficiente ai fabbisogni dell'isola in tutte le stagioni. Il risultato di questa gestione la possiamo valutare lungo le strade per i continui zampilli o dai rubinetti di casa nostra dove l'acqua da poter bere è altra cosa.
Cosa lascia interdetti è che la Dirigenza ASA sta quasi invitando i Sindaci Elbani a bloccare il turismo, linfa vitale per la nostra sopravvivenza, perché nei mesi caldi causa scarse precipitazioni si potrebbe restare senz'acqua. Che fine ha fatto la programmazione tanto decantata e dove è finito il progetto dei 21 laghetti che dovevano alimentare in caso di bisogno la dorsale idrica? Chi ne risponderà della pianificazione che ha partorito la "Pozzanghera" del Condotto che fin dall'acquisto della cava dismessa e non bonificata dimostrava che la scelta era sbagliata? Perché non si è presi in considerazione gli studi esistenti di un grande serbatoio che sarebbe costato meno della pozzanghera e avrebbe garantito, in caso di siccità, acqua agli Elbani?
Ora per correre ai ripari dei progetti "Flop" si pensa di costruire un dissalatore costosissimo che per funzionare efficacemente dovrebbe essere a regime tutto l'anno e non nei mesi estivi come nel nostro caso oppure con un impianto a modulazione alternata che impiegherebbe risorse non indifferenti per le manutenzioni che pochi in Italia sanno fare. Poco male a pagare sono sempre gli Elbani con i balzelli in bolletta come il mega contributo che paghiamo per la manutenzione dei depuratori, quali?
Presto il II° diritto: SANITA'
Francesco Semeraro.
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